” Un uomo che non rinnovi continuamente con il sonno il vigore delle forze esaurite, giunge alla distruzione della propria vita; parimenti uno studio del mondo, che non sia fecondato dal riconoscimento dell’invisibile, conduce alla desolazione” R. Steiner
La nostra società è fortemente improntata verso una vita attiva e produttiva ed è poco incline a concedere la giusta valenza allo stato di sonno e di sogno in particolare. La vita è in realtà un’alternanza ritmica tra lo stato di sonno e di veglia. L’uomo non può né rimanere sveglio sempre, né dormire continuativamente. E’ il giusto equilibrio tra i due stati a concedere lo stato di benessere. La vita prosegue dalla veglia al sonno e poi nei sogni e, volendo andare oltre, potremo dire che prosegue anche dopo l’abbandono del corpo fisico. Qualunque sia il credo religioso si accetta e riconosce una sorta di continuità anche dopo la morte.
Nei sogni vi è la manifestazione dell’inconscio, la percezione di altri mondi resa possibile dall’essenza spirituale dell’uomo, oppure il sognare può essere considerato una vera e propria attività dell’anima, dello spirito.
L’inconscio nel mondo dell’uomo è un mondo vero e proprio, reale e vitale quanto il conscio, ma molto più esteso e ricco. I sogni sono il mezzo con cui l’inconscio parla attraverso simboli e personaggi. Per Jung l’inconscio è la grande guida, il consigliere del conscio. Sognare è fondamentale per l’essere umano; talvolta ci si sveglia con un’intensità e una varietà di emozioni e sensazioni positive che ci accompagnano anche durante la giornata.
E i sogni premonitori? Sicuramente almeno una volta ci è capitato di farli!
Il nostro vissuto viene rielaborato nell’inconscio, le memorie, anche le più antiche, possono trovare un varco verso la nostra parte cosciente e le esperienze possono venire rivissute e comprese, rielaborate e anche cambiate.
Per Jung l’inconscio non è solo deposito del passato, ma esso è altresì pieno di germi di idee e di situazioni psichiche future.
Calligaris, neurologo dei primo del ‘900, attribuisce grande importanza all’esame del materiale onirico. Sulla pelle dell’uomo scoprì una fitta rete di punti riflessi, proiezioni delle più svariate memorie umane, dei flussi energetici dei corpi sottili e delle facoltà soprasensibili. Il “Metodo Calligaris” è proprio in onore di colui che scoprì la mappa fondamentale delle zone riflesse. E’ possibile promuovere un auto- riequilibrio energetico utilizzando la legge degli antagonismi. Esistono, inoltre, punti specifici di memoria personale, detti Placche, di memoria familiare e karmica, in cui viene archiviato il vissuto in ordine cronologico. Queste linee, se opportunamente stimolate, risvegliano nel soggetto sottoposto ad esame, una serie di risposte consce e inconsce collegate alle caratteristiche della zona riflessa.