” Se sei stata un’orfana, la vita ti sarà entrata dentro più velocemente rispetto agli altri bambini e, anche se i genitori li recuperi dopo, il trauma della mancanza o dell’abbandono avranno sviluppato in te un istinto di sopravvivenza, una capacità reattiva che ti metteranno al riparo da sorprese. Il problema, insomma, è il ricordo con tutte le sue sfaccettature; il ricordo favorisce il ristagno del dolore, acuisce i sensi, rende intolleranti o troppo tolleranti, sviluppa un bisogno incontrollabile di comunicazione o l’esatto contrario, il mutismo più assoluto, la solitudine per scelta.
In me, lo confesso, il ricordo ha impresso una direzione centrifuga, da quando la socialità ha iniziato a espandersi senza tregua come un fiume che rompe gli argini, e a nulla valsero i tentativi da parte di Luisa di arginare la forza della piena. Come si fa del resto a imbrigliare la vita?”