L’alopecia è l’assenza o la perdita di capelli o peli, in relazione ad un insieme di emozioni legate allo stesso tempo, ad una situazione di separazione, svalutazione o mancanza di protezione.
Può essere alopecia areata caratterizzata dalla perdita di capelli o peli in zone circoscritte della pelle; nella maggior parte dei casi la persona viene, appunto, da una situazione di profonda angoscia poiché si è sentita staccata drasticamente da ciò che per lei è sicurezza.
Se, invece, è alopecia universale colpisce capelli, ciglia, sopracciglia e tutti i peli del corpo. E’ spesso collegata ad un senso di insicurezza; ad esempio, nel bambino rappresenta un senso di insicurezza o non protezione da parte della madre in gravidanza. Potrebbe colpire anche un giovane scolaro che ha paura di essere separato dalla mamma e dall’ambiente domestico in generale; può sentirsi un estraneo in mezzo agli altri, soprattutto se non padroneggia la lingua di insegnamento e quindi sente la non protezione.
I Fiori di Bach che lavorano sulla sfera emotiva possono aiutare in questi casi: Mimulus, Cherry Plum, Star of Bethlehem, Elm e Wilde Rose sono quelli indicati.
MIMULUS: per persone con atteggiamento mentale caratterizzato da un logorio costante di apprensione interiore. L’alopecia di questo fiore “mima” un ritorno al cranio nudo del neonato, come un bisogno di ritornare sotto la protezione materna.
CHERRY PLUM: quando la tensione mentale dovuta al timore di perdere il controllo e di esplodere all’esterno logora fortemente la totalità psicosomatica del soggetto, facendolo invecchiare prematuramente e inducendolo a “strapparsi i capelli”.
STAR OF BETHLEHEM: indicato per la perdita di capelli che coincide con eventi traumatici o stressanti, anche se la persona non li accusa in modo cosciente e consapevole come tali.
ELM: nei momenti di superlavoro, quando il soggetto teme di non farcela ad adempiere alle proprie responsabilità.
WILD ROSE: quando la perdita di capelli è concomitante alle tappe di sviluppo sessuale, come il menarca o la menopausa, come effetto dello scompenso ormonale o durante una convalescenza molto lunga e difficile, tanto che l’individuo risulta apatico e fatica parecchio a riprendersi.