L’antica medicina araba, quella greca e della scuola salernitana davano molto valore alle pratiche respiratorie dei profumi delle piante e dei fiori: era una consuetudine medica consigliare passeggiate, per parecchio tempo, nei boschi o tra le piante in fiore, allo scopo di purificare lo spirito, rafforzare il corpo e prevenire le malattie. Era risaputo che come terapia non bastavano le tisane, i decotti, gli estratti vegetali, ma occorresse usare le piante dal punto di vista globale, cioè respirandone il profumo dei fiori e l’energia delle foglie che hanno una forza vitale e un valore terapeutico che il preparato fitoterapico non contiene.
Pertanto, oltre che prescrivere di respirare intensamente i profumi emanati da piante e foglie, il medico consigliava di massaggiare le tempie e la fronte con i fiori profumati o le foglie, avendo l’accortezza di non staccarli dal ramo, così da lasciare che il fluido vitale della pianta, con la sua energia risanatrice, fluisse liberamente dalla pianta all’uomo.
Quindi, soprattutto ora che la stagione si apre e la temperatura inizia ad essere mite e piacevole, dedichiamoci del tempo nell’arco della giornata per fare passeggiate in mezzo al verde o quanto meno all’aria aperta in zone non trafficate, così da ristorare il corpo e la mente, oltre che lo spirito!