E’ una tecnica millenaria che nasce in Egitto, come mostra un dipinto sulla tomba di Saqqara.
Sulla pianta del piede sono riflessi gli organi del corpo, che, trattati adeguatamente, possono appunto portare benefici non indifferenti all’apparato scheletrico, muscolare, respiratorio, al sistema linfatico e alla circolazione sanguigna. È un tocco più audace e deciso rispetto a quello del craniosacrale, ma le due terapie olistiche si sposano perfettamente e si completano a vicenda, arricchendo lo stato di benessere totale della persona ricevente.
Abbinate alla riflessologia e anche al craniosacrale ci sono delle post tecniche, così definite proprio perché vengono fatte alla fine dei protocolli di trattamento; servono per completare quanto precedentemente eseguito in modo sinergico. Distendono e rilassano chi le riceve oltre che rinforzare il processo di autoguarigione del corpo stesso.
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